ll Patent Box è un regime fiscale agevolato, utilizzabile dai titolari o detentori dei diritti di esclusiva di uno o più beni immateriali, un vero e proprio strumento di finanza che consente un recupero sotto forma di risparmio di imposte veramente significativo.

Partiamo dalla pratica

Il Patent Box consente all’azienda di recuperare una parte consistente dell’investimento sotto forma di abbattimento dell’imponibile con l’interessante possibilità di considerare eleggibili anche tutti i costi già sostenuti negli 8 anni precedenti l’anno di ottenimento della privativa industriale. È parzialmente cumulabile con il Credito d’imposta R&S. Si può accedere anche in una situazione di utile civilistico e contemporanea perdita fiscale.

Di che beni parliamo

Tutte le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, tutela legale dei diritti sui beni immateriali che hanno come risultato:

  1.  software protetto da copyright: qualsiasi software di cui l’azienda sia titolare o abbia una concessione esclusiva;
  2. brevetti industriali, inclusi i brevetti per invenzione, le invenzioni biotecnologiche e i relativi certificati complementari di protezione ed i brevetti per modello d’utilità, nonché i brevetti e certificati per varietà vegetali e le topografie di prodotti a semiconduttori;
  3. disegni e modelli giuridicamente tutelati.

Che spese possono essere considerate rispetto al bene oggetto del Patent Box?

Sono ammissibili all’agevolazione:

  • quote di ammortamento,
  • spese per servizi di consulenza;
  • spese per materiali,
  • spese connesse al mantenimento dei diritti su beni immateriali agevolati, al rinnovo degli stessi a scadenza, alla loro protezione
  • contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, nonché con società non controllate o controllanti dell’impresa
  • spese di personale con rapporto di lavoro subordinato o autonomo impegnate nelle attività interne di R&S ovvero in affiancamento a società esterne o per direzione tecnica.

Non è obbligatorio che i beni figurino tra le immobilizzazioni immateriali nell’attivo dello stato patrimoniale

Il beneficio in numeri

La maggiorazione fiscale del 110% si traduce in pratica in un beneficio calcolabile nel 30,69% delle spese sostenute.
Indicativamente per ogni 100.000 € di costi vi è un risparmiano circa 30.000 € di imposte, un importo significativo sui conti aziendali!

Cosa è necessario fare

L’azienda deve predisporre un accurato fascicolo documentale relativo alle attività rilevanti e alle spese sostenute per il loro svolgimento, per ciascun periodo di imposta di applicazione del regime del Patent Box. Il fascicolo, firmato digitalmente dal legale rappresentante e dotato di marca temporale, resta depositato in azienda.

Ma il fascicolo deve essere accuratamente predisposto sia per la conformità alle disposizioni sia per, in caso di ripresa a reddito degli importi che sono stati agevolati, permettere all’azienda di non essere assoggettata a sanzioni.

È per questo motivo che è indispensabile affidarsi a consulenti esperti che consentano di approfondire ogni aspetto:

  • Analisi e valutazione congiunta degli assets intangibili dei quali l’azienda è titolare
  • Verifica sulle caratteristiche di titolarità degli asset
  • Rilevazione e determinazione R&S ad essi associate
  • Determinazione del reddito agevolabile presunto
  • Predisposizione della documentazione a sostegno dell’accesso al regime opzionale di tassazione agevolata e relazione tecnica

 

La norma in pillole

Questa nuova “configurazione” del patent box è stata istituita con D.L. 21 ottobre 2021, n. 146.
Nato con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo, la collocazione, nonché il mantenimento in Italia dei beni immateriali e di favorire gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, le modifiche introdotte dall’art. 6 del D.L. 146 del 21 ottobre 2021 consentono un notevole snellimento per il recupero fiscale dei costi di R&S sostenuti.
La norma prevede una maggiorazione, ai fini fiscali, del 110% delle spese sostenute nello svolgimento di R&S finalizzate al mantenimento, al potenziamento, alla tutela e all’accrescimento del valore dei beni oggetto delle attività con la possibilità, e qui sta la parte interessante, di agevolare tutte le spese ammesse che hanno contribuito alla sua creazione, sostenute negli 8 periodi di imposta precedenti.
In sintesi:

  • durata di cinque periodi di imposta;
  • è irrevocabile e rinnovabile;
  • decorre dal periodo di imposta in cui l’immobilizzazione immateriale ottiene un titolo di privativa industriale;
  • prevede un meccanismo di “recapture” sulla base di 8 anni che consente di recuperare le spese R&S che, ex post, hanno dato vita al bene immateriale;
  • consiste in una variazione in diminuzione, ai fini IRES e IRAP, la cui determinazione si effettua mediante una maggiorazione fiscale del 110% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti per determinati beni immateriali;
  • prevede la sola procedura di autoliquidazione del beneficio da parte del contribuente, senza alcuna preventiva definizione in contradditorio con l’Amministrazione Finanziaria;
  • consente di usufruire di una esimente dalla sanzione a fronte della predisposizione del fascicolo tecnico in conformità al modello predisposto dall’Agenzia delle Entrate.
    In caso di insufficiente capienza del beneficio, la quota residuale può essere riportata a credito negli esercizi successivi.