L’8 luglio 2025 riapre ufficialmente lo sportello del Bando MIMIT per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI, una misura strategica che punta a rafforzare la transizione energetica del tessuto imprenditoriale italiano. Dopo il grande interesse registrato nel primo sportello il Ministero ha deciso di mettere nuovamente a disposizione le risorse residue per sostenere nuovi progetti.

Vediamo insieme cosa prevede il bando, a chi si rivolge e perché rappresenta un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.

Un’opportunità concreta per investire in energia rinnovabile

L’obiettivo del bando è molto chiaro: incentivare le micro, piccole e medie imprese a dotarsi di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, da utilizzare per il proprio fabbisogno produttivo. Parliamo di impianti fotovoltaici e mini-eolici e di sistemi di accumulo (come batterie) che permettano un uso differito dell’energia prodotta.

Si tratta quindi di un sostegno concreto per tutte quelle realtà produttive che vogliono ridurre i costi energetici, migliorare la propria sostenibilità ambientale e aumentare la competitività nel medio-lungo periodo.

Chi può partecipare?

Il bando si rivolge a tutte le PMI italiane attive, con almeno un bilancio approvato e depositato (o una dichiarazione dei redditi depositata, nel caso di imprese individuali). Sono ammesse imprese di qualsiasi settore, con alcune eccezioni: non possono partecipare aziende che operano in ambiti legati all’estrazione del carbone, al nucleare, ai combustibili fossili o alla gestione dei rifiuti non conformi ai principi ambientali europei.

Un elemento importante da sottolineare è che le risorse ammontano a 178.668.093 € e sono ripartite in modo equo:

  • il 40% dei fondi è riservato alle regioni del Mezzogiorno;
  • un ulteriore 40% è destinato alle micro e piccole imprese.

Questo rende la misura particolarmente interessante per le aziende del Sud e per quelle realtà più agili e dinamiche, spesso penalizzate da bandi troppo complessi o dimensionati per imprese di taglia medio-grande.

Quanto si può ottenere?

Il contributo concesso è a fondo perduto e varia a seconda del tipo di investimento e della dimensione dell’impresa. Ecco le percentuali massime:

L’investimento complessivo deve essere compreso tra 30.000 e 1.000.000 € per ciascun progetto, che può riguardare una sola unità produttiva.

È importante sapere che non si finanzia l’immissione in rete dell’energia prodotta: tutta la produzione deve essere destinata all’autoconsumo.

Requisiti tecnici e documentali

Uno degli aspetti più delicati – e su cui si gioca gran parte della riuscita della domanda – riguarda la documentazione e il rispetto dei requisiti tecnici.

Ogni progetto dovrà essere corredato da:

  • una diagnosi energetica redatta prima dell’investimento;
  • una relazione tecnica dettagliata, che dimostri la disponibilità legale dell’immobile (proprietà, affitto, comodato, ecc.);
  • il rispetto dei criteri DNSH (ovvero “non arrecare danno significativo all’ambiente”);
  • indicazioni puntuali sull’autoconsumo energetico.

Anche i pagamenti dovranno essere tracciati e conformi: sono ammessi solo bonifici SEPA, RIBA o RID. Le fatture, inoltre, dovranno riportare il CUP del progetto e una dicitura specifica che attesta il legame con il finanziamento pubblico.

Tempi e modalità di partecipazione

Lo sportello sarà aperto dalle ore 12:00 dell’8 luglio 2025 fino alle ore 12:00 del 30 settembre 2025. Le domande potranno essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma messa a disposizione da Invitalia, accedendo con SPID, CNS o CIE.

È importante ricordare che:

  • il progetto deve iniziare dopo la presentazione della domanda;
  • i lavori devono essere conclusi entro 18 mesi dalla concessione del contributo;
  • le agevolazioni sono erogate in non più di 2 (due) stati di avanzamento lavori, di cui l’ultimo a saldo, sulla base delle richieste presentate periodicamente da parte del soggetto beneficiario e previa positiva istruttoria da parte del Soggetto Attuatore (Invitalia). È fatta salva la possibilità, per il soggetto beneficiario, di richiedere l’erogazione delle agevolazioni in un’unica quota a seguito dell’ultimazione del programma di investimento.

Graduatoria e criteri di valutazione

Le domande non saranno valutate in ordine cronologico, ma sulla base di criteri qualitativi, tra cui:

  • la quantità di energia rinnovabile prodotta;
  • la sostenibilità economica e finanziaria del progetto;
  • il possesso di certificazioni ambientali o rating di legalità;
  • la presenza di certificazioni per la parità di genere.

È quindi fondamentale presentare una domanda completa, coerente e ben strutturata, valorizzando ogni elemento che possa far guadagnare punti in graduatoria.

 

Giorgio Stefanizzi

 

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